“La Freccia Azzurra” Seregno.

Un progetto di arte partecipata con le scuole.

Un percorso ad immagini tratto dal racconto di Gianni Rodari.

Panoramica di “La Freccia Azzurra” by “Videartifilm

Raccontare di questo lungo progetto immersivo non è semplice per me, perché questa avventura è durata molti mesi, ha attraversato la pandemia, il lock down, si fermato, poi è ripartito, diverse volte.

Lunghe son state le ore a dipingere con caldo e freddo, molti i giorni di lavoro nel progettare il lungo percorso ad immagini della “Freccia Azzurra” e poi avventure, amicizie, momenti complicati, di sconforto e altri di enorme euforia e soddisfazione.

Nel 2019 il Comune di Seregno Ass.ra Federica Perelli e il Sindaco Alberto Rossi decidono di affidarmi una grande opera pubblica da realizzarsi in uno spazio piuttosto complesso: un sottopasso comunale che collega il centro della città con il quartiere Sant’Ambrogio.

Di per se lo spazio risultava piuttosto impegnativo non solo a livello architettonico, ma per sua natura molto frequentato di giorno e di notte e non di rado vandalizzato ed utilizzato in “maniera impropria”.

L’idea ambiziosa fu quella di trasformare quel “non luogo” in qualcosa che fosse l’orgoglio della cittadina: da un passaggio pedonale da percorrere per raggiungere la meta, ad un luogo dove sostare, guardare, stupirsi e tornare.

Sottopasso inizio lavori.

Nel 2020 correva il centenario di Gianni Rodari, il concetto di legare il sottopasso ad una delle più famose ed avvincenti favole dell’autore italiano fu subito avvallata: “La Freccia Azzurra”.

La storia ha molteplici aspetti che si sposano con quel sottopasso pedonale che corre sotto la ferrovia, quel che a me ha sempre colpito maggiormente è la morale sociale, perché evoca le più nobili virtù umane di generosità e fratellanza. Più che mai impellenti nella nostra contemporaneità.

La vicenda narra le avventure di Francesco, un povero bambino orfano che anela un giocattolo che ogni giorno vede nella vetrina di un negozio di giocattoli di proprietà della Sig.ra Befana.

I giocattoli attendono il giorno in cui saranno regalati ai bambini che li desiderano, ma la notte prima del 6 Gennaio scoprono in maniera casuale che non saranno affatto regalati ai bimbi che li desiderano, bensì venduti a ricchi genitori per grosse somme di denaro.

I giocattoli delusi , si animano per magia ribellandosi a quel fato ingiusto, scappano dal negozio alla ricerca di Francesco il povero orfanello nel cuore della notte… Così comincia l’avventura.

Il progetto doveva essere per intero realizzato con la modalità “Arte Partecipata” coinvolgendo centinaia di studenti di tre plessi del territorio di Seregno.

Purtroppo nel 2019, come una meteora sulla vita di tutti arrivò la pandemia COVID19, che blocco inevitabilmente il progetto sociale.

Si decise comunque di procedere con l’inizio dei lavori, durante il secondo “lock-down” a Febbraio 2020. Io ed il mio assistente Alberto Farru, cominciammo a dipingere in un clima surreale, in solitudine, inattesi.

Il Comune ci aveva dato in dotazione un piccolo magazzino in un sottoscala, che al principio doveva essere uno spartano deposito colori, ma in quel contesto particolare lo si trasformò in altro, facendo di necessità virtù.

I quei mesi surreali i ristoranti erano inaccessibili, supermercati con code chilometriche, abbiamo trasformato per piccolo magazzini in uno studio, un tavolo, due sedie, un po’ di stoviglie, paio di stufe.

Il lungo percorso ad immagini che raccontano tutta la favola della Freccia Azzurra era già stato ideato per sommi capi, ma piccoli dettagli, revisione di bozzetti, particolari da inserire nello sfondo, nascevano in quel piccolo studio-magazzino, tra un panino, una pasta, una pausa per riscaldarci le ossa in quei primi mesi invernali.

Le prime scene a veder la luce son state quelle del sottopasso interrato, un “tetto” sopra la testa ci permetteva di organizzare il lavoro ed tempi di pittura, evitando le intemperie tipiche dell’inverno brianzolo.

Un video girato da Andrea Arrigoni testimonia quelle prime fasi pittoriche.

Video Livepainting fasi inziali del progetto By Andrea Arrigoni.

Nel Giugno del 2020 le norme anti contagio divenivano meno restrittive, dopo lunghi mesi d’attesa era finalmente arrivato momento di continuare il murales coinvolgendo gli studenti delle scuole nel territorio, per come era stato pensato prima della pandemia.

Comincia una nuova fase: Arte Partecipata.

Stare insieme all’aria aperta, condividere un progetto in comunione è stato davvero speciale, si percepiva la felicità ed una ritrovata spensieratezza nel gruppo, si vivevano quelle intense ore come la riconquista di una normalità perduta nei lunghi mesi di isolamento.

Video live durante Arte partecipata con gli studenti.
Video live durante Arte partecipata con gli studenti.

La lunga sequela di immagini è stata ideata come una successione di 26 scene numerate che raccontano integralmente la favola della Freccia Azzurra. Una legenda dipinta a muro racconta in sintesi le scene numerate.

Il concept delle immagini è pensato come fosse un diorama di tre fogli di carta.

Ogni scena è realizzata con tre livelli distinti: immagine centrale, cornice interna, cornice esterna.

La figura centrale viene realizzata con una tecnica che simula l’acquarello su carta, l’immagine si compone al centro in maniera dettagliata, nelle parti esterne divengono più eteree, fino ad essere accennate come un rapido sketch gestuale di una matita su foglio.

Le doppie cornici son pensate come ipotetici fogli di cartoncino colorati, la prima nera congiunge tutto il lungo percorso nella sua totalità, la seconda cambia di volta in volta per distinguere con un rapido colpo d’occhio una scena dall’altra.

Entrambe le “cornici” son utilizzate come ipotetiche scenografie, da esse nascono delle siluette ritagliate di immagini schematiche che via via compongono sfondo ed ambientazione, aiutando la lettura della stessa.

Il percorso ad immagini del murales:

Befana è la padrona di un negozio di giocattoli. Lei, insieme a Teresa la sua fidata assistente, si prepara per il 6 Gennaio, il giorno più importante dell’anno, durante il quale i più piccoli riceveranno doni e balocchi. Le due donne leggono le lettere dei bambini che chiedono di ricevere i più svariati giocattoli. Befana, come sua abitudine, legge ad alta voce bevendo una tazza di tè corretta con qualche goccia di rum…

I giocatoli più belli sono disposti con grande ordine in vetrina, mostrando tutto il loro irresistibile fascino: c’è il capitan Mezzabarba ed il suo veliero, il generale a capo di una brigata di artiglieri, il capo indiano e la sua tribù, lo splendido treno “La Freccia Azzurra” con il suo capotreno, tre marionette, il meccano con i suoi ingegneri, tre bamboline, un modellino di aereo ed il suo pilota, un set di pastelli colorati, un orso giallo, l’uccellino a molla ed in fine un grande cane di pezza di nome Spicciola.

Francesco è un povero bambino orfano di padre. Egli si ferma tutti i giorni in strada al freddo davanti alla vetrina del negozio dei giocattoli, desiderando ardentemente il regalo che non potrà mai avere: il bellissimo modellino del treno “La Freccia Azzurra”. Befana si accorge della presenza del bambino e bruscamente lo allontana dal negozio, dato che sua madre non aveva saldato i giocattoli acquistati dell’anno passato.

I giocattoli, animati come per magia, si affezionano a Francesco e sperano che il modellino del treno “Freccia Azzurra” venga regalato al bimbo, che tanto lo desidera. Il cane Spicciola disillude il gruppo di amici, infatti spiega ai compagni che tutti i giocattoli non saranno affatto regalati, ma venduti a bambini ricchi che avranno il denaro per acquistarli.

La banda dei giocattoli, scoperta la verità, si ribella al proprio destino e con un atto di coraggio fugge dalla vetrina espositiva alla ricerca di Francesco, scappando giù per le scale del negozio fino in cantina.

La comitiva trova un buco nel muro e scappa dal negozio, sono finalmente liberi.

Befana e Teresa si accorgono che la vetrina è completamente vuota. Pensano ai ladri, ma non vedendo segni di effrazione corrono all’inseguimento della banda di giocattoli fuggiti giù in cantina. Spaccano il muro, poi un altro, ma nulla, sono scappati!

La banda dei giocattoli arriva in una buia e fredda cantina attigua a quella del negozio. Il capo indiano e Orso Giallo scoprono una letterina scritta da un bimbo indigente che dorme a terra, al freddo, poco più in là. Il piccolo chiede un giocattolo in dono per il 6 di Gennaio ma essendo povero, nessuno lo accontenterà.

Il Generale, che per sua indole è guerrafondaio, prepara sia la truppa che l’artiglieria alla battaglia. Il bambino dormiente potrebbe esser un pericolo per il gruppo dei giocattoli, bisogna dare fuoco alle polveri! Il capo stazione della Freccia Azzurra riesce, fortunatamente, a far tornare buon senso tra il gruppo. La guerra è scampata.

Orso Giallo è commosso dalla letterina del bambino e decide di accomodarsi al suo fianco. Sarà proprio lui il regalo che tanto desidera e che lo scalderà nelle fredde notti d’inverno.

Tutto il gruppo riparte alla ricerca di Francesco a bordo della Freccia Azzurra e finalmente raggiungono l’aria aperta, ma fuori nevica. Il terreno è colmo di ghiaccio, di pozzanghere e, in poco tempo, il treno rimane bloccato nel fango. Fortunatamente nel gruppo ci sono gli ingegneri e il meccano che prontamente costruiscono argani e ponteggi, liberando il trenino per riprendere la ricerca.

Befana e Teresa intanto hanno capito che i giocattoli non sono più nelle vicinanze del negozio. Devono trovare assolutamente trovarli per essere venduti nel giorno dell’ Epifania. Montano a cavallo della scopa, forse dall’alto li vedranno più facilmente…

La bambola rosa, durante il viaggio, scorge in un angolo una povera vecchietta che dorme all’addiaccio. Separarsi dalle altre due bambole sarà difficile, sono buone amiche e son state sempre insieme, ma la vecchietta avrà bisogno di compagnia e di calore durante il lungo sonno.

La comitiva si ferma per una sosta, si consultano sulla strada da prendere per raggiungere la casa di Francesco. Un gatto furtivo però si cela nell’ombra della notte e con un balzo agguanta il piccolo uccellino a carica, rompendolo. Il gruppo fugge via a rotta di collo. Il piccolo uccellino sarà poi trovato il mattino seguente da un padre di ritorno dal turno di lavoro notturno, sarà riparato e donato al figlio.

I giocattoli si sono persi ma fortunatamente c’è il pilota con il suo aereo. Lui può chiedere indicazioni alla alta statua di bronzo posta in centro alla piazza cittadina. Il colosso conosce Francesco, abita proprio di là.

Le marionette si rendono conto di non provare alcun tipo di sentimento, perché sono prive del cuore. I loro amici pastelli però ne disegnano uno per ognuna. Da adesso in poi sapranno amare anche loro.

La banda di giocattoli ribelli trova la casa di Francesco, ma è vuota. Il piccolo è costretto a lavorare di notte per guadagnare qualche spicciolo, distribuendo giornali casa per casa con la sua biciletta. Teresa ha buon cuore e, capite le intenzioni dei balocchi, di nascosto dalla Befana, rintraccia i fuggitivi e dona loro un elenco di tutti i bambini poveri della città. I Giocattoli, capendo che Francesco è irrintracciabile, decidono di proseguire il loro viaggio e di regalarsi ai bimbi dell’elenco per renderli felici.

Francesco, durante il suo giro di distribuzione di giornali, viene rapito da due furfanti e costretto ad intrufolarsi in una finestrella nel negozio della Befana. I due malfattori vogliono mettere le mani sulla cassaforte all’interno del negozio, ma Francesco richiama l’attenzione di due guardie notturne. I vigilanti però arrestano tutti quanti, anche se il giovane proclama la sua innocenza a gran voce.

I giocattoli man mano trovano i loro nuovi proprietari. Ora tocca al pilota d’aerei, ma la bambola nera è follemente innamorata di lui e non vuole assolutamente congedarsi dal suo aviatore. Troveranno una nuova casa ed un nuovo padrone per stare sempre insieme.

Nell’elenco dei bambini poveri si scorge il nome di Marino, un bambino che ama follemente il mare. Capitano Mezzabarba ed il suo veliero capiscono che è il loro turno, preparano un catino pieno d’acqua ed ormeggiano la grande l’imbarcazione. Il Capitano ed il gruppo di giocattoli a bordo della Freccia Azzurra si salutano per sempre.

E’ il turno dei pastelli. Sembrano semplici colori, ma tramite la fantasia possono creare personaggi, storie e mondi fantasiosi. Trovano sveglio il loro bambino, quindi decidono di mostrargli il loro enorme potenziale creativo, disegnando meravigliosi personaggi e oggetti che si animano sotto gli occhi increduli del loro nuovo piccolo proprietario.

Rimane infine l’ultimo dei giocattoli, il bellissimo modellino del treno “La Freccia Azzurra” ed il suo equipaggio. Andrà al figlio di un casellante, che eroicamente ha evitato un incidente ferroviario nella stazione della città.

Befana e la sua assistente Teresa vengono convocate al comando di Polizia dopo l’arresto dei due malfattori e del povero Francesco, che si professa innocente. Befana, donna di carattere forte e persuasivo, pretende ed ottiene la liberazione di Francesco in quando ne intuisce l’onestà.

Il cane di pezza Spicciola, essendo per sua natura un cane fedele, era rimasto sull’uscio di casa di Francesco nella speranza di incontrarlo prima o poi. Una carrozza passa nelle vicinanze, l’odore di Francesco è inconfondibile. Spicciola segue la carrozza e riesce a raggiungerla. All’interno c’è la Befana e il piccolo protagonista appena scarcerato. Proprio in quel momento Spicciola, scodinzolando e facendo le feste, si rende conto di non essere più un semplice cane di pezza, ma un animale vero e proprio! Francesco e Spicciola diverranno amici e staranno sempre insieme.

La Befana, colte le qualità di Francesco e il bisogno economico del fanciullo, decide di dargli una prospettiva di vita migliore assumendolo come giovane assistente nel suo negozio di giocattoli.

L’ultima parte realizzativa è dedicata alla pittura del soffitto della parte interrata del sottopassaggio, le alzate delle scale e in ultimo la pavimentazione, in cui si è scelto di schematizzare dei binari ferroviari con delle “stazioni” ipotetiche fermate numerate a lato delle scene della “Freccia Azzurra”.

Il progetto d’arte partecipata La Freccia Azzurra è unico nel suo genere, non solo per la complessità dello spazio, ma anche per il percorso visivo di 27 murales tutti correlati tra di loro.

Per testimoniarlo si è realizzato per la prima volta nella storia della streetart un virtual tour, per immortalare lo spazio, ma soprattutto per permettere a chiunque goderne anche se solo sul web.

Il tour virtuale si naviga esattamente come “google street view”, avanti, indietro, si può ruotare il punto di vista di 360°, ingrandire le immagini e godere il dettaglio pittorico, leggendo la didascalia integrata.

Cliccate sotto Virtual Tour e godetevi un viaggio virtuale all’interno dell’opera immersiva, di cui si ringrazia Andrea Caracciolo ed il team di Vertical Film per l’impegno nel realizzarlo.

clicca per iniziare il virtual tour