Arte Partecipata: Pregnana 2023

Un progetto di streetart partecipata con la scuola e gli studenti.

La Convenzione sui diritti dell’infanzia rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell’infanzia. Questo è il concept dell’ultimo progetto di Arte Partecipata al Comune di Pregnana Milanese.
Insieme alla scuola secondaria A. Rizzoli, dopo un percorso didattico comune, abbiamo scelto di rappresentare cinque diritti fondamentali d’urgenza sociale e storica: Diritto a non essere discriminati, allo studio, alla famiglia, alla salute e alla pace.
Ora come sempre i dovuti ringraziamenti alla giunta del Comune di Pregnana, nello specifico l’assessora alla cultura Stella Cislaghi, scuola e professori che hanno accolto e supportato il progetto con entusiasmo, e ultimi, ma primi nei miei pensieri, tutti gli studenti della
terza media 2023 che assieme a me, son coautori del lascito a parete.

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Estratto da “La Repubblica” 11 Luglio 2023.

Raccontare i diritti dell’infanzia attraverso la leggerezza dei colori e la complessità dell’arte. Pregnana Milanese ha cinque nuovi murale: tanti quanti i diritti universali dell’infanzia e dell’adolescenza che lo street artist Cristian Sonda ha scelto e trasformato in dipinti su una maxi parete del comune in provincia di Milano insieme agli studenti della scuola Secondaria di primo grado dell’istituto Rizzoli. Si tratta di un nuovo progetto di arte partecipata – già nel 2021 ad esempio l’artista milanese aveva dipinto i sogni dei ragazzi ai tempi del Covid su altre pareti del comune di Pregnana -, “che andrà avanti anche l’anno prossimo con un concept differente”, racconta Sonda.

“In questo caso – aggiunge – abbiamo scelto i diritti dei bambini, partendo dalla Convenzione del 1990, sia perché gli studenti avevano già svolto un lavoro sul tema e sia perché rappresenta ancora oggi lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell’infanzia”.

Seguendo la narrazione da sinistra verso destra, il primo diritto rappresentato è quello a non essere discriminati: “Viviamo in una società multietnica, per questo abbiamo dipinto bimbi di varie etnie, ma anche ragazzi con disabilità o quelli con disturbi ormonali, che non rispecchiano la ‘perfezione’ che imporrebbe la società odierna e che per questo spesso vengono isolati – sottolinea Sonda – Li abbiamo raffigurati tutti alla stessa altezza che guardano lo stesso orizzonte, simbolicamente quello di un futuro senza discriminazioni”.

Segue poi il diritto allo studio: “Siamo partiti dalla guerra in Ucraina per rappresentare i soldati-bambini – spiega l’artista – Insieme abbiamo approfondito la questione e ne abbiamo ritratto uno immaginario, costretto ad abbandonare il banco di scuola per andare a lottare, come impone un Paese in guerra”. Il terzo diritto scelto è quello alla famiglia, “che ogni bambino dovrebbe avere – racconta Sonda – E deve essere un diritto non solo dei figli naturali, ma anche di quelli adottati, ecco perché abbiamo dipinto un papà che protegge dalla pioggia una madre che ha in braccio un bimbo di diversa etnia”. “Ma loro sono solo simboli, perché per noi famiglia è anche quella allargata o con due papà, due mamme e così via, dato che ciò che conta è l’amore e la cura”, aggiunge. Seguono il diritto alla salute e alla pace, “perché sono così importanti eppure spesso li diamo per scontati – sottolinea Cristian Sonda – Abbiamo dipinto un medico che fascia il braccio rotto di un bambino per ricordare che la sanità pubblica è un privilegio da noi e non la normalità in altri Paesi del mondo”.

“Per quanto riguarda il diritto alla pace, lo abbiamo immaginato riflettendo sulle guerre in atto – spiega l’artista – Abbiamo rappresentato 4 bimbi di etnie e culture differenti, che manifestano tenendo insieme un lungo striscione della pace e lo fanno per un motivo fondamentale: perché non si può avere nessun diritto se manca quello alla pace”. Il progetto di arte partecipata è stato quindi un’occasione per riflettere in chiave artistica contemporanea sulla questione dei diritti, che non conoscono data di scadenza: “Quando ho riletto i testi degli articoli, mi hanno colpito quanto fossero ancora attuali”, racconta Sonda. L’opera è lunga 55 metri per 2 di altezza, è stata realizzata con acrilici a pennello e si trova su una parete privata vicino all’ingresso della scuola Rizzoli, donata per l’occasione al Comune di Pregnana: “Nulla sarebbe stato possibile senza il sostegno dell’assessora alla cultura, Stella Cislaghi, alla scuola, ai professori e agli studenti che hanno accolto e supportato il progetto con grande entusiasmo”, conclude Sonda.

Francesca Robertiello.