Orsara di Puglia, Foggia 2023

Un percorso ad immagini sul culto popolare di San Michele.

Un murales sulle tradizioni popolari del borgo.

Video del murales.

Testo critico di Massimo Gianquitto.

Un murale a Orsara di Puglia, summa della tradizione popolare e del culto di San Michele.

Senza pretesa di un assoluto rigore storiografico, si potrebbe ipotizzare che il dipinto murale realizzato a Orsara di Puglia dall’artista Cristian Sonda, milanese e autore di moltissime opere sparse in tutt’Italia, sia nel segno della continuità con la storia, nella nostra penisola, dell’età romanica che produsse linguaggi ed elaborazioni artistiche propriamente legate agli ambiti regionali e locali in cui si sviluppò.

L’arte romanica si diffuse lungo una linea ideale principale, la dorsale appenninica centrale, che dal Nord Europa discende in Lombardia per poi proseguire in Emilia e infine penetrare al Sud.

Un ricco repertorio iconografico pieno di variazioni e di particolarismi locali che presenta tuttavia tratti comuni, dai tradizionali temi sacri alle raffigurazioni dei cicli stagionali legati ai lavori nei campi e ai mestieri artigianali, dalla sequenza dei mesi dell’anno finanche alla rappresentazione dei simboli dello zodiaco.

Le tante immagini di vita quotidiana coesistono con un mondo fantastico e irrazionale destinato a provocare nell’osservatore un forte senso di trepidazione e accendere l’istintivo bisogno di protezione che trova consolazione nella fede religiosa, suprema ragione per la salvezza dell’anima del credente.

Non è ingiustificato il parallelismo, se si pensa che il romanico è stato definito “Il primo linguaggio volgare d’Occidente. Pochi a quel tempo sapevano leggere, pochissimi potevano accedere ai testi letterari mentre molto più vasto era il pubblico che entrava in contatto con le opere della produzione architettonica e figurativa che il fedele poteva comprendere attraverso un racconto fatto di immagini collocate nelle chiese, dove i temi sacri e profani venivano rappresentati. L’arte si presentava dunque come un grande libro illustrato, una vera summa della cultura collettiva e popolare del tempo, così come il ciclo dipinto dallo street artist Cristian Sonda dedicato alla tradizione popolare dell’Arcangelo Michele.                                                                                                                                                                                                     

Come fosse la via del pellegrinaggio, il lungo racconto è disteso su un muro che si inerpica verso la montagna, in cui le immagini e le parole recano significati arcaici, ma fondanti e vivi per la comunità a cui questi valori appartengono. E così se possiamo intendere il romanico come il primo linguaggio artistico europeo allora, anche per l’opera realizzata da Sonda, è possibile trovare un’effettiva rispondenza con questa arte e con il valore sociale di questa forma d’espressione contemporanea che è la Street Art. Sonda fa rivivere le tradizioni popolari, le consuetudini, le leggende legate al personaggio sacro, non solo attraverso le raffigurazioni,  ma integrando e mescolandole con codici, testi, caratteri,  ricorrendo a tecniche differenti, in una eterogeneità che rende l’insieme armonioso e immediatamente leggibile anche solo attraverso le scene che l’artista ricrea, riprendendole dalla tradizione orale, dal folklore popolare e dai riti e miti della figura dell’Arcangelo propri di quel contesto geografico; e le parole aggiunte, non sono che un complemento, un prezioso e irrinunciabile  pendant che ne arricchiscono e completano l’opera.

Il ciclo pittorico dipinto nel giugno del 2023 da Cristian Sonda ad Orsara di Puglia non può considerarsi unicamente un progetto artistico, semmai è parte di un programma sociale e culturale più ampio in cui l’arte urbana è intesa come uno strumento offerto ai suoi abitanti per partecipare alla vita della comunità: la condivisione   dei valori della tradizione, la tutela e la difesa dell’identità dei luoghi. Eppure, l’opera artistica acquisisce anche un ulteriore funzione, riqualificando un elemento edilizio di scarso valore architettonico come un muro di contenimento stradale, si accresce la complessità e la varietà dei significati dello spazio urbano. Così il muro diventa, come nella tradizione romanica, il supporto architettonico di un palinsesto di immagini con una inconsueta forza evocativa, che squaderna un racconto convincente delle tradizioni dell’Arcangelo Michele e del suo culto. L’opera e il suo significato (non solo quello religioso) non mancano di suscitare interesse non solo a livello locale, ma anche di un pubblico più vasto, al di fuori della provincia e della regione di appartenenza. Ѐ un fattore d’attrazione turistico, capace di generare ricadute positive per Orsara di Puglia e, in presenza di una proposta diffusa nei comuni del territorio circostante, un vantaggio anche per la comunità dei Monti Dauni.

A Orsara, San Michele apre e chiude il ciclo delle feste patronali. Il ciclo comincia l’8 maggio, giorno in cui si ricorda l’apparizione dell’Arcangelo a Monte Sant’Angelo, e si chiude con il 29 settembre, giorno in cui si festeggia il nome di Michele. Novanta metri di racconto delle più importanti tradizioni dell’Angelo abilmente ed efficacemente realizzato dall’artista Cristian Sonda in un ciclo pittorico che si compone di diverse scene:

•             La prima presenta un’esplosione di colori a simboleggiare la primavera seguita dal rullo di tamburo che risuonerà in Orsara dal 1 all’8 maggio di ogni anno. L’8 maggio, giorno in cui si ricorda l’apparizione dell’Arcangelo Michele a Monte Sant’Angelo, coincide con l’inizio della bella stagione della Primavera, che ha superato gli inizi incerti e il freddo di marzo e aprile, preparandosi alla mitezza di giornate soleggiate che rinnovano le consuetudini della vita contadina: la semina, la transumanza e l’eterno ritorno dei cicli della Natura.

•             Dalla notte del 1 di maggio fino alla notte dell’8 maggio gira per il paese un volontario che percuote un tamburo. La tradizione orsarese vuole che il diavolo che alberga nelle case per mettere discordia tra i familiari, al passaggio del tamburo si spaventi e fugga fuori dalle abitazioni. San Michele lo attende in strada e lo caccia, riportando la pace nel nucleo familiare.

•             29 settembre, giorno in cui si festeggia il nome di Michele il patrono di Orsara di Puglia. É l’inizio del raccolto prima che inizi l’autunno a cui seguirà, senza continuità, l’inverno con l’avvicendarsi della stagione fredda in cui la famiglia si raccoglie davanti “u racier”, per riscaldarsi raccontandosi le storie che conoscono gli anziani.

•             La gara del solco è una gara votiva tra i mezzadri orsaresi, nel pieno della notte al buio e senza ausilio di alcuno strumento, tracciavano un solco che partiva dalla grotta di Michele fino a valle.  Vinceva chi aveva eseguito il solco più dritto e lungo. L’immagine è memoria da conservare di quell’ultima competizione votiva del 1951.

•             Nella notte tra il 28 ed il 29 la statua di Michele viene vegliata da canti e preghiere, un tempo questo non avveniva e la tradizione racconta che i paesani della confinante cittadina di Troia, trovando la statua incustodita la rubarono. La statua arrivata al canale Sant’Angelo, che di fatto segna il confine tra i due territori divenne così pesante da non consentirgli d’attraversare il confine, vanificando il tentativo di sottrarre il Santo patrono. Il Santo da quel momento non fu più lasciato solo.

•             Durante la guerra angioina, l’Arcangelo Michele aiutò gli orsaresi facendo calare una fitta nebbia ed apparendo con la spada sguainata davanti ai dominatori francesi, a prova del suo amore per quella gente che lo venerava e in difesa.

Massimo Gianquitto.

Panoramica del murale a scorrimento.

Commento di Cristian Sonda.

La parete lunga oltre 100 metri racconta in un percorso di immagini evocative, alcune delle tradizioni secolari e leggende folkloristiche legate al culto di San Michele.

Il ciclo comincia dalla primavera, periodo di semina, e termina in autunno durante il raccolto, seguendo l’antico ciclo della vita rurale del borgo.

Un dipinto insolito rispetto ad altre mie opere che trattano le urgenze contemporanee, proprio per questo stimolante, l’obiettivo è quello di tramandare alle nuove generazioni le proprie tradizioni e cultura del territorio, che rischiano di andar perdute nelle sabbie del tempo.

Si ringrazia l’Ass.ra Concetta Terlizzi ed il Comune di Orsara di Puglia, Associazione “Orsa Maggiore” per aver collaborato nel realizzare il lungo progetto e per la splendida ospitalità pugliese.

Lo sbocciar delle primule segna l’inizio della primavera…

Un tamburo echeggia nella notte, il male è scacciato dalle case…

Arriva l’autunno, i contadini si sfidano in una gara volitiva: il solco più dritto!

La statua è stata trafugata ma è così pesante che oltre il fiume non si va…

San Michele appare in cima al monte, scende la nebbia, il popolo è salvato dalla guerra.